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summary
La fibrillazione atriale affligge circa 600.000 individui in Italia. L’incidenza di questa aritmia nella popolazione si aggira intorno all’1-2%, raggiungendo il 6% nelle persone con più di 60 anni. Se la frequenza cardiaca è particolarmente elevata e l’aritmia persiste per settimane o mesi è possibile che la forza di contrazione del cuore si riduca progressivamente, i ventricoli si dilatino e sopravvenga un quadro di insufficienza cardiaca.
Inoltre, negli atri fibrillanti il sangue tende a ristagnare. Si creano quindi le condizioni per la formazione di coaguli (trombi) che possono migrare in circolo come emboli. Particolarmente pericolosi sono gli emboli rilasciati dall’atrio sinistro perché possono raggiungere il circolo cerebrale e provocare grossi danni (ictus). Gestire e curare bene questi pazienti è possibile solo con la presa in carico attraverso un percorso strutturato, per garantire efficacia clinica nell’immediato e nel follow-up.
L’ASST Rhodense ha implementato un percorso di presa in carico del paziente, basato sulla condivisione di risorse in maniera rapida e funzionale, anche al fine di introdurre farmaci innovativi.
Il progetto nasce nel 2020, da un’esigenza legata alla gestione del paziente con FA, con accesso in PS, la cui pratica clinica era fortemente influenzata dallo stato dell’organizzazione aziendale allora in essere, che determinava un impatto in termini di outcome del paziente e generazione di costi indiretti per peggioramento delle condizioni del paziente (ictus, ecc) o riferibili a riaccesi in PS, ospedalizzazioni evitabili.